Mattia Zen è un nome emergente nel panorama del cross country negli USA, attualmente matricolato come freshman (primo anno) alla Temple University di Philadelphia. Proveniente da Varese, un paese della provincia italiana di Lombardia, Mattia si è seduto con noi per discutere la sua esperienza negli Stati Uniti, le sfide e le opportunità che sta affrontando e il suo futuro accademico e atletico.
Da Varese a Philadelphia: Una Transizione Culturale
La decisione di Mattia di trasferirsi negli Stati Uniti è stata alimentata dalla sua passione per l’atletica e dalla voglia di massimizzare le sue potenzialità. Ha scelto di studiare e competere come studente atleta negli Stati Uniti, lasciando alle spalle la sua comfort zone per sperimentare una cultura diversa e migliorare le sue competenze atletiche.
Entrando in un nuovo mondo dove il numero di atleti di alto livello è molto più alto rispetto all’Italia, Mattia ha riscontrato una notevole differenza. Il suo miglior risultato è stato un top quarantesimo che, considerando il numero di partecipanti e il livello di competizione negli Stati Uniti, è un grande traguardo.
Un’esperienza universitaria Americana: Accademica e Atletica
Mattia sta studiando Scienze Statistiche e Data Analisi, un corso che combina matematica, statistica e programmazione, con un’enfasi sul mondo dell’economia e del business. Questa formazione non solo gli fornirà competenze utili per il suo futuro professionale, ma è anche riconosciuta come STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) negli Stati Uniti, offrendo più opportunità per rimanere e lavorare nel paese dopo la laurea.
La stagione del cross country negli Stati Uniti inizia a settembre e finisce a metà novembre, un periodo notevolmente diverso rispetto all’Italia. Mattia Zen ha corso in molte competizioni di alto livello, portando punti preziosi alla sua squadra e acquisendo preziose esperienze.
Le differenze Atletiche e Strutturali
Quando gli viene chiesto di confrontare l’atletica negli Stati Uniti e in Italia, Mattia Zen sottolinea l’evidente disparità in termini di strutture e organizzazione. Le università americane dispongono di risorse significativamente maggiori, che si traducono in strutture migliori e maggiori opportunità per gli atleti.
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